22 Ott Pesci… Pesanti?
Fonte di proteine, acidi grassi essenziali, sali minerali e vitamine, ormai il pesce è l’alimento che non può mancare in una dieta sana ed equilibrata.
E il pesce magro, in particolare, è l’alternativa più consigliata alla carne, in quanto limita l’intake lipidico favorendo quello proteico. Anche i grassi provenienti dal pesce, però, non sono da sottovalutare. Gli omega 3, infatti, svolgono diversi ruoli benefici per il nostro organismo: hanno un’azione protettrice nei confronti del sistema cardiovascolare, prevenendo ictus ed infarti, sono importanti antinfiammatori, soprattutto in caso di allergie ed asma nei più piccoli, diminuiscono il livello di colesterolo nel sangue.
Questi particolari acidi grassi sono anche raccomandati nel terzo trimestre di gravidanza per stimolare la formazione degli organi e del sistema nervoso del feto. Diversi studi hanno addirittura dimostrato un rapporto tra introduzione di omega 3 e diminuzione della sindrome di deficit di attenzione ed iperattività nel bambino.
Consigliati soprattutto durante la crescita, la gravidanza, il periodo di allattamento e in caso di disturbi neurologici come il Morbo di Alzheimer o la depressione post-parto, gli omega 3 derivano principalmente proprio dal pesce, in particolare da salmone, pesce azzurro, sgombro, tonno e merluzzo. Il pesce è anche ricco in altre sostanze, come la Vitamina D, molto importante per contrastare l’osteoporosi e irrobustire le ossa, e diversi sali minerali, come fosforo, iodio, ferro e selenio.
Il consumo regolare di pesce è, insomma, altamente consigliato, stando sempre però attenti alla qualità e all’origine del pesce che si sceglie. L’inquinamento da mercurio, ad esempio, è un aspetto tanto rischioso quanto diffuso del consumo del pesce. Il pericoloso metallo può essere prodotto sia da agenti naturali che dall’attività umana e penetra nella catena alimentare degli organismi acquatici, in particolare nei pesci predatori, ovvero quelli che mangiano pesci più piccoli, in quanto ne “inglobano” la loro quota. Il mercurio che introduciamo attraverso l’alimentazione, si accumula così nei globuli rossi, che lo trasportano per tutti gli organi del nostro corpo, raggiungendo anche quelli più sensibili come il cervello, o attraversando la placenta e influenzando negativamente il feto nel caso di donne incinte.
La regola d’oro per evitare contaminazioni da mercurio pur continuando a consumare tranquillamente il pesce è quella di scegliere il pesce meno contaminato, limitando i predatori, come tonno, pesce spada, marlin blu, squalo, palombo e luccio. In caso di donne in gravidanza e bambini in fase di crescita, il consiglio generale è quello di evitare il più possibile il consumo di questo genere di pesci.
Sardine, sgombri, branzini, sogliole, trote, orate e salmoni sono invece da preferire, in quanto sono specie meno contaminate. Il tonno in scatola è una scelta più sicura perchè il contenuto di mercurio è inferiore; è bene ricordarsi comunque di optare per le confezioni in vetro in quanto, con quelle in metallo, può esserci il rischio di rilascio di sostanze negative. Il consumo del pesce resta in ogni caso un’ottima abitudine alimentare per l’apporto di proteine e di omega 3: almeno tre volte alla settimana è bene inserirlo nella propria dieta. Pesce sì… ma con attenzione!