Madagascar

Madagascar

Ogni parte del mondo nasconde un piccolo angolo di paradiso, forse l’Africa però ne nasconde di più.

E l’isola di Madagascar (Terra della Gente), la quarta del mondo per dimensione, è uno dei più incredibili. Un viaggio in questo paese regala ricchezze della natura nel pieno delle sue espressioni.

Questa non è una destinazione riservata solo a chi cerca spiagge bianche e incontaminate, offre molto di più del dolce far niente, offre foreste che risplendono di una varietà di piante e foglie gocciolanti come Baobab e Pervinche su cui saltano e strisciano strane creature colorate che sembrano uscite da un mondo magico e alieno come lemuri e camaleonti. Le foreste sembrano incantate, un paradiso sulla terra, dove si possono trovare stranezze uniche al mondo.

Si possono trovare molti parchi nazionali come la famosa foresta di pietra (Parco Nazionale di Tsingy de Bemaraha) o il Parco Andasibe-Mantadia dove si può ammirare l’Indri, la specie di lemure più grande che arriva fino ad un metro di altezza ed emette suoni simili alle balene (anche loro si possono ammirare in settembre durante la loro traversata verso nord per l’accoppiamento annuale).

Altre stupefacenti meraviglie sono sicuramente Nosy Be e Nosy Iranja con il loro mare cristallino e la loro natura incontaminata, oppure l’isola di Sainte-Marie antica base dei pirati che assaltavano le navi di ritorno dall’Asia ed ancora la famosa Allèe des Baobabs, un viale di terra rossa lungo 20 km fiancheggiato da alberi che arrivano ad avere un’altezza di 30 metri e un diametro di 3.

Già perchè questa splendida terra è ricca di storia, ma anche di poesia e di romanticismo. E perché non sposarsi (con un rito simbolico) a Nosy Fanihy? Quest’isola regala emozioni e sogni a chiunque abbia il desiderio di conoscerla, per i suoi sfavillanti colori e profumi.

Tra le tappe più straordinarie che mi sento di consigliare, sicuramente aggiungo anche il palazzo reale, eccezionale commistione di stili e di epoche ma anche lo “Zoma”, a soli 20 km dalla capitale Antananarivo ma particolarmente interessante e curioso perché è uno dei più vasti mercati all’aperto del mondo dove bancarelle di ogni tipo si snodano lungo le vie della città proponendo una grande varietà di prodotti tipici dell’artigianato malgascio e risultati di antiche tradizioni. Qui i profumi e gli sguardi entreranno nella vostra persona senza più uscirne…

Allo stesso tempo, subito fuori dalla città, sulle colline, si possono trovare contadini che lasciano pascolare liberamente gli zebu, strani animali dalla carne saporitissima, oppure si possono ammirare i cerimoniali delle culture tribali del Madagascar, esattamente come 1000, o forse anche 2000 anni fa’. Un viaggio, sì, anche nel tempo. Incredibile.

Anche per questo è magico anche solo osservare la vita delle famiglie all’ombra dei grossi alberi al centro dei villaggi, con le donne un po’ annoiate in un angolo che, circondate da allegri bambini tutt’attorno, svolgono i lavori necessari alla comunità. Un popolo semplice che si accontenta di poco e che riesce ugualmente ad avere sempre il sorriso. L’atmosfera che si respira è piena di una magia difficile da dimenticare, ve lo garantisco.

Sono 18 le tribù principali in cui si divide la popolazione, il culto più diffuso è quello rivolto agli antenati, che proteggono i vivi anche sul piano spirituale, ma che impongono loro divieti, i famosi tabù chiamati “Fady” che non devono essere infranti perché molto importanti per le comunità. Affascinante e misterioso è comprendere il ruolo che hanno per la vita dei malgasci.

Anche per questo credo che vivere un’esperienza in Madagascar faccia nascere il desiderio di mescolarsi tra la gente, fondersi con loro, riuscire a sentire con il loro naso e vedere con i loro occhi. I loro occhi, così grandi e profondi, neri e splendidi che ti guardano incuriositi nel sentire il tuo strano modo di parlare, di vestire e guardare.

La mescolanza di Africa australe, India e culture insulari svariate, rendono questo popolo unico ed elegante al contempo, pieno di calore, accogliente ed ospitale, operoso ma al contempo rilassato, cosa a cui non occidentali purtroppo non siamo abituati.

“Aver fretta non vuol dire correre”, sostiene un proverbio malgascio.
“Mora mora” (piano piano) loro dicono, e hanno ragione, correre non serve, respirare e vivere il momento nel momento in cui lo si vive.
Quindi a me non resta che augurarvi: Veloma! (arrivederci…)